Giochi con la "K" maiuscola
Curatori: Fabrizio Paoli e Silvano Sorrentino
Sul numero totale dei giochi ideati da Reiner Knizia si può discutere a lungo; la sua ludografia ufficiale indica circa 400 titoli, contando però separatamente le diverse edizioni internazionali di uno stesso gioco. www.boardgamegeek.com, sito di riferimento per il settore, assegna invece a Knizia circa 240 titoli; comunque tanti, se pensiamo che Leo Colovini - il più noto autore italiano - ne conta circa 40, mentre Wolfgang Kramer, altro autore tedesco assai prolifico, arriva a quota 130.
Se sulla quantità di giochi c'è dunque incertezza, sulla loro varietà non dovrebbero esserci più dubbi... o almeno non dovrebbero più essercene dopo aver visitato la mostra "Giochi con la K maiuscola", pilastro portante, assieme agli ospiti stranieri ed agli eventi di gioco organizzato, di "Sprechen Sie Deutsch? Sai CioKare alla TeTesKa", il focus che Lucca Games e Giochi Uniti dedicano al "german game".
La mostra, resa possibile dall'appassionata consulenza di un "kniziofilo" d'eccezione come Silvano Sorrentino e dalla collaborazione di Giochi Uniti e di numerose case editrici italiane ed estere, cerca infatti di fornire una visione globale della sfaccettata produzione ludica di Reiner Knizia.
L'aggettivo "sfaccettata" è il cardine di questa esposizione, perché un pregiudizio diffuso vorrebbe che i giochi di Knizia fossero tutti simili fra loro, freddi e matematici. Proprio per sfatare questo pregiudizio si è partiti dall'elenco delle 33 categorie diverse di giochi di Vasel e Healey per arrivare a notare - anche con un po' di stupore - che l'autore tedesco ha pubblicato giochi in quasi ognuna delle categorie (giochi astratti, di asta, di esplorazione, di destrezza, per bambini...), e che per coprirle interamente sarebbe bastato considerare anche i giochi non in scatola (come Beowulf: skirmish at Heorot, un wargame apparso sulla rivista Battlegames).
La ricerca ha inoltre permesso di scoprire interessanti aneddoti sulla produzione kniziana. L'avreste mai detto, ad esempio, che ci sono almeno due giochi, Figaro (daVinci Editrice) e Traumfabrik (Parker), in cui il volto di Knizia appare sulle carte? E sapevate che i suoi due primi giochi pubblicati, Digging (Hexagames) e Goldrausch (Hans im Glück), hanno in comune l'ambientazione?
Altre volte la ricerca ha confermato anche quello che sembra non essere un pregiudizio, ovvero il fatto che Knizia è molto bravo a (ri)vendere i suoi giochi, dopo aver apportato piccole ma sostanziali modifiche, come testimoniano ad esempio Grand National Derby (Piatnik, 1996), Colossal Arena (Fantasy Flight, 2004) e Galaxy: the Dark Ages (GMT, 2000), nell'ordine un gioco di corsa di cavalli, di combattimento in un'arena fantasy e di battaglia fantascientifica fra le galassie... tutti basati su sfaccettature diverse di una stessa idea.
I critici comunque sembrano apprezzare, se nella autorevole "Internet Top 100 Games List" curata da Aaron D. Fuegi sono attualmente presenti ben 16 titoli di Knizia!
Infine, a la ricerca volte ha portato a vere e proprie sorprese. Chi avrebbe mai pensato infatti, che l'autore di "Euphrat & Tigris", uno dei titoli preferiti dai giocatori più seri ed incalliti, potesse contribuire anche allo sviluppo di prodotti di massa tanto criticati dagli stessi incalliti giocatori, come Monopoli (con Monopoly Stock Exchange, Parker, 2001) e Risiko! (con Risiko Express, Parker, 2006). Oppure che avesse scritto un piccolo saggio per un libro sul game design edito dal MIT, la prestigiosa università statunitense in cui Knizia ha anche tenuto lezioni sul Game Design?
Anche questo è un segno della poliedricità dell'autore tedesco, nonché della sua notorietà anche al di fuori dei ristretti circoli dei super appassionati.
La notorietà di Knizia è testimoniata anche dalle numerose edizioni e ristampe dei suoi giochi dalle americhe al Giappone, passando per quasi tutti gli idiomi europei.
Purtroppo ad oggi il numero di edizioni italiane di giochi di Knizia non rende giustizia alla fama dell'autore. Se infatti molte case editrici diverse come Nexus, daVinci, Venice Connection, Editrice Giochi o Ravensburger hanno in catalogo dei giochi del maestro tedesco in lingua italiana, molti altri capolavori, soprattutto i meno recenti, vanno cercati sul mercato estero.
Per fortuna molto spesso i giochi di Knizia hanno pochi materiali in lingua (carte, scritte sul tabellone, eccetera), o non ne hanno proprio. E' in questo modo che i giocatori italiani, recuperando una traduzione del regolamento o... mettendo mano al dizionario conoscono e apprezzano anche giochi come Ra, Modern Art, Tigris & Euphrates e tanti altri.
Se queste poche righe hanno solleticato la vostra curiosità, affrettatevi a vedere la mostra (area G-113) per poi correre ad iscrivervi al Kniziathon, l'unico torneo ufficiale di giochi di Reiner Knizia (sabato, dalle ore 10:00). In palio per il vincitore un "Super Pack" con una copia di tutti i giochi di Knizia presenti nel catalogo Giochi Uniti, in pratica un ottimo starter set per saggiare di persona la genialità e la "ludodiversità" dell'autore tedesco.
E se volete saperne di più su Knizia e sul modo in cui crea i suoi giochi non perdetevi gli incontri di venerdì pomeriggio e domenica mattina.
In chiusura un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile l'allestimento della mostra "Giochi con la K maiuscola": Silvano Sorrentino per l'impegno profuso e per aver messo a disposizione la propria collezione personale; tutti gli editori che hanno fornito copie dei giochi (Nexus Editrice, daVinci Editrice, Venice Connection, Stupor Mundi, editrice giochi, ABACUSSPIELE, Piatnik, Mayfair Games, Rio Grande Games, Convivium Publications, Alea, Ravensburger e Hasbro); e last but not least Reiner Knizia, Karen Eastal, Kevin Jacklin, Roberto Di Meglio, Leo Colovini, Roberto Corbelli, Spartaco Albertarelli, Enrico Boccabianca e tutti gli altri che in un modo o nell'altro hanno fornito il loro aiuto.
UN KNIZIA E' PER SEMPRE!
Uno degli aspetti più noti dei giochi di Knizia è il frequente utilizzo di meccaniche d'asta; il solo "Modern Art", uno dei suoi primi successi, ne include ben quattro tipi differenti.
Lucca Games ha quindi deciso di salutare l'autore tedesco mettendo all'asta il prototipo, autografato dall'autore, di "Medici vs. Strozzi", gioco di carte pubblicato da ABACUSSPIELE nel 2006.
L'asta si terrà domenica 4 Novembre, nel pomeriggio, nei pressi dell'Area performance di Lucca Games. Il ricavato verrà devoluto in beneficienza.
Accorrete numerosi!
MODERN ART?
Con una produzione così ampia era inevitabile che i giochi di Reiner Knizia venissero impreziositi dalle illustrazioni dei principali art designer del mondo ludico.
Il più famoso di questi è probabilmente John Howe, celebre illustratore tolkieniano che i frequentatori di Lucca Games hanno potuto conoscere nel 2001 e nel 2004. Il maestro canadese ha messo la sua firma sulle illustrazioni del gioco da tavolo del Signore degli Anelli (e come poteva essere diversamente?) e su quelle di Beowulf.
Meno noto in Italia, ma conosciutissimo dal pubblico tedesco, è invece Franz Vohwinkel, una sorta di Knizia della grafica, vista la quantità e la varietà di giochi illustrati (Magic: the Gathering, Dungeons&Dragons, Battletech...). Di Knizia l'illustratore tedesco ha curato la grafica di numerosi titoli, tra cui Amun Re, Ra, King Arthur, Samurai e Taj Mahal. Ma il progetto più celebre, graficamente parlando, è sicuramente Blue Moon, per il quale l'artista tedesco ha assunto anche il ruolo di art director, assieme alla moglie Imelda, coordinando un team di sette celebri illustratori.
Non meno nota in Germania è Doris Matthäus, illustratrice tra l'altro delle galline simbolo della Zoch che appaiono anche in Heckmeck am Bratwurmeck e a sua volta co-autrice di giochi. Sua la grafica di Euphrat&Tigris, probabilmente il miglior gioco di Knizia.
E se la grafica di Ra è opera di Vohwinkel, quella di Razzia (un Ra di carte riambientato nel mondo dei Gangster) è di Michael Menzel, l'illustratore di maggior grido al momento in Germania (suoi i curatissimi disegni di "Die Säulen der Erde", "Thurn und Taxis" e "Portobello Markt").
A quando un giocone di Knizia illustrato da Menzel?