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Bosnian Flat Dog


Copertina bosnian flat dog

 

 

 

 

 

 


di Max Andersson e Lars Sjunnesson
cm 17x24, brossurato con bandelle, 96 pagine in B/N,
€ 14

Il cadavere del Generale Tito si aggira per l'Europa. È dato in consegna a due fumettisti svedesi, mentre le bombe Nato scoppiettano sui cieli della ex-Jugoslavia. Ibernato in un frigorifero, il fondatore dello stato federale jugoslavo fa da mascotte in una storia piena di colpi di scena surreali e agrodolci. Max Andersson e Lars Sjunnesson in questo libro culto della produzione underground ci regalano un diario di viaggio che si traduce presto in altro: parte del subconscio collettivo dei Balcani emerge nel personalissimo mondo delle strisce degli autori e costituisce un fondale picaresco e originale.

Il generale Tito, vero protagonista muto di questa storia, ben rappresenta il nodo irrisolto e il passaggio da storia a mito che spesso genera mostri e ideologia in ogni parte del mondo. Egli diviene nella storia presentata un'icona e allo stesso tempo un simulacro trash di quello che è stato scritto sugli avvenimenti dei Balcani.

La storia è anche un esplorazione di come si percepisce la realtà e la propria identità: come in ogni avventura che si rispetti, i nostri autori/protagonisti usciranno alla fine cambiati, coinvolgendo in questo mutamento anche i lettori.
Un road-comics ideale per chi ama un'ironia pop e vuole riflettere su un evento che ha scosso (e ancora scuote) la nostra coscienza di esseri umani.

Max Andersson, svedese trapiantato a Berlino, è uno degli autori di punta del nuovo fumetto alternativo, e non solo, europeo. Questo che è il suo capolavoro, titolo noto e tradotto in tutto il mondo a cominciare dagli Stati Uniti, appare per la prima volta in edizione italiana.

I bombardamenti della NATO in Serbia nel 1999. Un bossolo di granata di un negozio di souvenir di Sarajevo. Un frigorifero con dentro la mummia congelata di Tito.

Tutto questo offre il punto di partenza per un viaggio senza ritorno, sempre più a fondo nella memoria collettiva dei Balcani. I confini tra sogno e realtà vengono annullati e nuovamente tracciati, fino a delineare una storia al contempo avvincente e fantastica che forse tratta dei nostri tempi e di un'Europa dilaniata, ma che tuttavia potrebbe anche essere uno sguardo nella psiche degli autori o una discussione sulla natura intima del simbolo.

Bosnian Flat Dog è nato dalla collaborazione tra due dei disegnatori di fumetti svedesi più conosciuti a livello internazionale, Max Andersson e Lars Sjunnesson. Entrambi hanno contribuito così tanto alla storia, a ogni singolo disegno e ai testi, che loro stessi non sanno più chi abbia fatto cosa. Ciò ha portato alla nascita di un nuovo disegnatore, un personaggio che non è nessuno di loro due, ma piuttosto qualcun altro, al contempo estraneo e conosciuto, e forse un tantino inquietante.

La storia si basa su fatti realmente accaduti.